Ho vissuto albe e tramonti, giornate assolate e bagnate di pioggia…un giorno un volo alieno mi lanciò la sfida, fui contentissimo di averla accettata...
L’areale di distribuzione del Gabbiano Roseo si estende in tre continenti:
Africa nordoccidentale, Asia Occidentale ed Europa Meridionale.
La maggior parte delle colonie nidificanti sono però distribuite in aree umide soprattutto asiatiche.
Risulta molto raro come nidificante nelle aree Mediterranee, con una consistente presenza in Italia.
Questo rende il Roseo una specie di notevole interesse naturalistico.
Gli areali di distribuzione italiana sono localizzati in soli tre siti equamente distribuiti sul territorio, Lagune di Oristano, Valli di Comacchio e Saline di Margherita di Savoia.
La specie relativamente rara vede la sua comparsa nel territorio di Capitanata nell’ultimo decennio, cambiando il suo status da migratrice a stanziale, diventando così una costante presenza nidificante nelle nostre zone umide.
I tre siti di nidificazione Italiana assumono una rilevante ulteriore importanza poiché ricadono nei soli dieci siti di nidificazione conosciuti al mondo.
Altre colonie nidificanti sono distribuite in Francia, Spagna ed Egitto.
Cosa abbia spinto il Gabbiano Roseo ad ergere come dimora il nostro territorio e a trasformarsi da specie migratrice a stanziale resta un mistero.
Il Roseo è il gabbiano più elegante ed affascinante presente sul nostro territorio, un uccello dalle forme aggraziate e dal volo elegantissimo.
I miei primi avvistamenti risalgono ad una decina di anni fa, in pieno periodo invernale, quando durante una passeggiata in riva al mare, fui catturato dal suo volo, un volo insolito, un volo che non avevo mai visto prima.
Subito capii si trattava di una specie nuova per il territorio, e taccuino alla mano cominciai a prendere appunti.
Di li a poco cominciavo con gli appostamenti. Studiavo la specie, le sue abitudini, ricercavo i suoi habitat e iniziai a fotografarlo.
Nello schermo della reflex il Roseo lo avevo a pochi passi da me, come mai prima ad ora.
Ormai non avevo più dubbi, il Gabbiano Roseo era entrato prepotente a colonizzare le nostre paludi.
Amante delle lagune costiere, poco legato al mare aperto, il Roseo ha trovato nelle zone umide di capitanata la sua dimora ideale.
Da appassionato di ornitologia, questo solo motivo non mi bastava, volevo capire come mai, da un giorno all’altro, una specie esclusivamente migratrice diventa specie stanziale nel nostro territorio.
Ho ricercato le cause, intensificato gli appostamenti, studiato le foto scattate, i momenti di vita, le sue abitudini alimentari.
Le albe spese a catturare momenti di vita, voli radenti accarezzati da un velo di nebbia, hanno accresciuto l’alone di mistero che lo circonda e reso l’inizio della mia avventura una storia bellissima.
Una storia dalla quale ho tratto diverse conclusioni, e grazie alla quale ho capito tanto sulle abitudini comportamentali ed alimentari del Gabbiano roseo.
Uno dei motivi per cui il Roseo ha scelto di ergere a sito di nidificazione il nostro territorio sta nella presenza di lagune costiere, e le Saline di margherita di Savoia ne sono un esempio.
Un altro motivo legato alla nidificazione risiede nella presenza di salicornia relativamente abbondante. La salicornia tende a colonizzare zone di acqua anche relativamente alta creando all’interno di specchi d’acqua veri e propri isolotti, dimora ideale per la costruzione di nidi da parte del Roseo.
La presenza di artemia salina, abbondantissima nelle saline di Margherita, è uno degli alimenti primari de roseo, dalla quale trae i pigmenti che contribuiscono, come nei fenicotteri, a rendere il suo piumaggio così colorato, con sfumature appunto tendenti al rosa.
Anche la presenza, ormai divenuta invadente, del Gambero Rosso della Louisiana, credo abbia contribuito alla sosta del roseo. Una specie ormai abbondantissima e facilmente catturabile, risulta un ottimo e proteico pasto, dalla facile reperibilità e dalla disponibilità praticamente illimitata.
La presenza del Gambero Rosso credo abbia aperto nuove nicchie ecologiche, favorendo la sosta e la nidificazione di tantissime specie di animali, tra cui svariate specie di Ardeidi.
Le lagune costiere sono ricche di avannotti di pesce, altro alimento principe del roseo. Ho ritratto bellissime scene di caccia sul pelo dell’acqua.
Una forma di caccia del roseo alquanto particolare ed insolita.
Fotografando i pulli di roseo durante il momento dell’imboccata, ho notato come i pulcini venissero nutriti da una poltiglia di pesce predigerito, ad avvallo che l’abbondanza di pesce facilmente catturabile nelle basse acque lagunari sia un ulteriore motivo che abbia incentivato la nidificazione del Roseo in Capitanata.